“QRP… il significato di una grande passione”
“A volte non è molto importante quello che si fa, ma diventa importante come lo si fa!”
Premessa – Gli accessori utili per il QRP… e non
Riesce difficile credere che in un paese fortunato come il nostro, per il clima e per l’esposizione favorevole, dove anche celebri canzoni popolari inneggiano al sole, questo sia in realtà così poco utilizzato, nel pratico, come fonte di energia.
Personalmente ho da molti anni le stazioni HF-V/UHF, per potenze sino a 100 watts, alimentate con il “solare”. Solo per potenze superiori e per lungo periodo di esercizio commuto alla rete.
Dunque tanto più in portatile e per il QRP vedo il solare molto, molto utile, se non indispensabile!
Alimentatore portatile
Semplice alimentatore portatile per il QRP, da portarsi dietro nella borsa, costruito con il concetto della leggerezza e con molte precauzioni per la RF, causa principale di molti guai e rotture. Ha tutte le salvaguardie utili per andare sicuri: protetto dai corto circuiti, regolabile, filtro AC. Uscita al carico 1,5 A circa.
Alimentatore da base
Questo alimentatore è di assoluta sicurezza, pensato per risolvere tutti i problemi che possono venire dall’uso, compresa la distrazione dell’operatore! È autoprotetto per i guai interni o esterni! Monta un integrato speciale in grado di essere settato all’intervento per la soglia massima da voi scelta (oltre la quale si avrebbe danni all’utilizzatore). Il trimmer di precisione è VR3, l’IC2 porta in conduzione TY1 VR1 che farà fondere F2. Ricordarsi di regolare il fondo corsa di VR1 (che va messo sul pannello frontale) attraverso VR2 (posto dentro, in parallelo). Tarare quindi VR3 qualche cento millivolt più alto e avrete la massima protezione possibile (per l’impossibile non siamo attrezzati e i miracoli da un po’ non se ne vedono). Questo “coso” può fare anche da carica batterie.
Se meditate, lo schema dice quasi tutto.
Accordatore d’aereo (1)
Questo piccolo accordatore, cm 8,8 x 5,5 x 6,5, leggero, 250 gr. adatto al QRP in Field Day ma anche a casa. Accorda antenne dipolo con discese 75 o 52 ohm e anche antenne alimentate agli estremi, “end wire”, con media e alta impedenza sopporta potenze molto più alte di un QRP, attenzione però a non saturare il toroide. Fate molta attenzione durante la fase di accordo dell’antenna. Anche se siete in QRP, lavorate ancora in più bassa potenza per non distruggere il vostro finale che quasi certamente non è protetto alle sovratensioni di ritorno. Nel miniaccordatore il wattmetro è a misura relativa, dovendo leggere la RF in uscita al variare delle bande. Volendo si potrebbe abbozzare una scala indicativa.
Le spire sul toroide T1 (diametro 25 mm) sono sei al primario e trentasei al secondario.
Le prese sono sette e dipendono molto dalle vostre esigenze. Es. volete accordare le frequenze fra 3,5 MHz e 30 MHz o solo le bande radiantistiche? Io volendo accordare tutto, ho fatto: tutto l’avvolgimento da 3,5 a 7 MHz, 9 spire, da 7 MHz a salire, ulteriori 5 spire fin verso i 10 MHz, poi ancora 5 spire alla soglia dei 14 MHz, 4 spire da 14 a salire, 3 spire 18/21 MHz, spire da 24 a 30 MHz. Comunque, ribadisco, queste prese vanno provate per le vostre esigenze.
Nel fare le prove usate un TX in bassa potenza, 10/15 W che sia sicuramente protetto. T2 è semplice densore (diam. 13 mm) per il Wattmetro ed ha 1 spira al primario e 31 spire di filo rigido sez. ridottissima al secondario. Anche se ho provato brevemente l’insieme, a potenze molto più alte, con antenne perfettamente risonanti e non, è certamente meglio non far circolare più di 30 W, per l’isolamento alle spire e per la saturazione del nucleo con le relative perdite.
Accordatore d’aereo da 160 m. a 10 m. (2)
Questo accordatore accorda tutti i tipi di antenna… dipoli, inverted vee, filari, verticali, antenne per mobili, direttive, con linee coassiali o semplice filo o linee bifilari! Provare… magari anche il tubo della stufa! La potenza massima 150 W causa l’aver adoperato per i 160 m. un toroide. Su frequenze superiori la potenza d’uso può essere maggiore. Piccolo, versatile, costruito alla vecchia maniera, per chi vuole usare ancora le mani. Con una bobina con un buon Q e condensatori debitamente spaziati permette una buona resa. È efficace anche in ricezione. Dalla foto si può notare il coperchio tagliato, coperto con del plexiglas, per non avere assorbimenti parassiti. Meglio se tutto il coperchio è di materiale amagnetico.
“Automatic Antenna Tuner” – Elecraft T1 (3)
Dalla Elecraft viene proposto questo ATU in kit come gli altri dedicati a singole apparecchiature della casa, ma questo kit ha alimentazione autonoma e processore di controllo tanto da poter funzionare con qualsiasi RTX ed in più, per la prima volta, è offerto, per la complessità del montaggio, anche in soluzione già montata. Non poteva che trovare posto vicino (o dentro per merito di Max ik1fvo) all’FT 817 che si sa è l’esempio più diffuso nelle nostre radio di miniaturizzazione! In uso un accoppiamento che rende il transceiver incredibilmente versatile e protetto in RF. Nell’ATU come portatile non esiste consumo, il peso risibile, una scatola di fiammiferi di una utilità assoluta fanno ora l’insieme “mitico”!
I dati salienti: lavora con 0,5 W, cerca accordi migliori al disotto di 1,5:1, BT 9 V protetta, regge sino oltre 20 W in SSB e 10 W in FM e digitali, da 1,8 a 54 MHz in 1 o 2 secondi nel tune, peso con contenitore e batteria 140 gr., dimensioni 11,2 x 6,3 x 2,3 cm.
Come se questo non bastasse “qualcuno”, Max ik1fvo, ha voluto ulteriormente miniaturizzare il tutto prendendo il kit da montare e mettendolo al posto delle batterie, cambiando queste in tre litio per telefonini da 3,7 V 1200 mA così da poter ancora andare in radio QRP per qualche tempo.
Calibratore
Circuito molto utile per tutti i QRP con VFO analogico. TXO programmabile per 25 KHz o 50 KHz.
Con un’antennina può servire come riferimento in laboratorio.
Filtro audio
Quando un RX di un QRP o altro RX non ha i filtri a quarzo, questo filtro in bassa frequenza risolve egregiamente i bisogni in modo semplice e pratico.
Lanterna… moderna
Questa lampada è un accessorio non proprio indispensabile, ma utile in certi casi. Immaginate di essere lontani da sorgenti energetiche comuni, magari vi siete portato il pannello solare ma non dà nulla, piove… cosa resta per avere un po’ di energia per le BT dell’RTX o luce?
Esistono le mani! Questa lampada fa luce o ricarica delle BT con l’uso delle mani!
Si gira una manovella, si carica una molla, che rilasciando energia fa girare una piccola dinamo che alimenta una lampadina o ricarica due o più BT NiCD… semplice! Vediamo, parliamo del tempo di ricarica della molla (tempo che bisogna girare la manovella): trenta secondi. La molla caricata rilascia energia facendo girare la dinamo per due minuti e mezzo che può essere “luce” o “ricarica BT”. Dunque, grosso modo, dodici minuti di ricarica manuale faranno un’ora di luce! Sembra facile… ma provate a girare la maniglia per dieci, dodici minuti di seguito… quasi impossibile!
Le due BT interne, ora potenziate, e le due aggiuntive danno luce per sei ore, allora, si deve partire con le batterie cariche e secondo le possibilità di tempo o di forza, integrare parzialmente girando la maniglia.
È l’unico esempio di ricarica a “sangue caldo”.
Pannello solare “El… libro”
Un pannello solare “mini”, grande come un libro, dal peso irrisorio, quasi tascabile, costruibile a piacere. Può ovviamente alimentare solo in parte il transceiver, ma che nella economia del portatile, visto la leggerezza, certo fa comodo. Resa circa 300 mA, o poco più, se ben orientato e in stagione buona. Non serve il regolatore data la non forte corrente, con un micro voltmetro o amperometro si orienta al meglio del sole.
Dimensioni cm 21 x 15, peso 350 gr.
Pannello solare “Green Power”
Per l’HW9 prima, per l’Elecraft K2, ed ora anche per l’FT 817 e l’FT 897 che hanno batterie interne, ho previsto l’alimentazione da pannello solare. Mi capita sovente di essere in portatile in cima ad un monte (ora tanto più, con il SOTA), per un tempo piuttosto lungo, un pannello solare risolve gran parte dei problemi di alimentazione.
Ho optato per un pannello flessibile, calpestabile, robusto, che si possa trasportare facilmente, che si possa mettere dappertutto, per terra, appeso ad un albero, sul tetto del fuoristrada, di notte addirittura come coibente sotto il sacco a pelo!
Ha ottimo rendimento, a media insolazione, alle nostre latitudini, da 23 W, 1,5 A.
Dimensioni cm. 122 x 34, peso gr. 1300. Ho letto anche 22 V, dunque per caricare le BT o alimentare l’RTX bisogna usare un regolatore.
Pannello solare “Oh Sole mio! Sta ora in batteria…”
Quando il sole è l’unica fonte! Non alternativa ma addirittura sostitutiva! Quando vi trovate in luoghi isolati. Quando avete da alimentare qualcosa di elettronico come un computer, un ricetrans, magari QRP. Quando non volete far baccano, ammorbare l’aria, ma c’è un raggio di sole, questa soluzione fa per voi! Un pannello solare della nuova generazione, una BT al litio da 3 o 4 Ah e via! Sì, questa è una risposta moderna, essenziale e risolutiva per i problemi della generazione di piccola energia elettrica, anche tenendo conto del costo, del peso, della sicurezza e della pulizia.
Dati: Pannello solare (www.soco.it ) 12,7 V, 800 mA, (700 mA a media insolazione);
dimensioni: 270 x 300 x 8 mm., peso 750 gr.
Batteria al litio 12,5 V (assemblata);
dimensioni: 70 x 60 x 40 , peso 250 gr.
Dunque tutto solo un Kg!
Certo, tutto questo quando c’è il sole… ma… in fine, siamo fortunati in Italia, questo bene è diffuso.
Funzionamento: semplice! Orientate al sole guardando con un voltmetro la massima uscita e ricordatevi di orientare via via da Est a Ovest durante la giornata! Occorrendo maggiore potenza si possono mettere diversi pannelli in parallelo con un regolatore.
Key “Mini Keyer”
Andando in giro per i monti con QRP sempre più piccoli che hanno la parte elettronica contenuta all’interno non si può andare con un paddle pesante e grosso, questo è veramente piccolo, fatto interamente a mano, per il piacere dell’autocostruzione, e perché di così piccoli non ve ne sono in giro. Fatto con pochi elementi essenziali, facilmente reperibili e lavorabili. Non pesa nulla, si tiene con due dita, va meglio di tanti costosi professionali, è in uso da dieci anni in casa o fuori ed è compagno fedele di tanti contest.
Key e paddle per i portatili
Assieme ai ricetrans e al resto elettronico che sono divenuti tutti più minuti, più leggeri, anche i key si sono adeguati…
(Vedi n° 1 sulla foto) Microkey verticale
(Vedi n° 2 sulla foto) Paddle meccanico
(Vedi n° 3 sulla foto) Paddle magnetico
…tanto leggeri …che bisogna tenerli fermi!
Key “Tam tam el key”
Un tasto da “tamburellare” sul paddle! È unico, innovativo, semplice. Permette all’operatore, per la prima volta, di provare l’emozione di far parte integrante di un circuito elettronico! Consuma 11 mA, senza BT, è grande come un francobollo!
Potete fare del CW musica. Attenzione quando andate all’aperto nei giorni di pioggia: il tasto va protetto dall’acqua!
Regolatore per pannello solare
Per la corretta utilizzazione delle batterie e del ricetrans in derivazione non può mancare un regolatore (che hanno abitualmente costi notevoli). Questo è semplice da costruire, è piccolo, leggero, in linea con la filosofia del “portatile”.
Wattmetro, carico fittizio
Quando si costruisce qualcosa per il QRP prima o poi si deve provare, fare qualche misura. Testare magari in durata i consumi o altro, questo Wattmetro/carico fittizio allora diventa utile. La foto e lo schema dicono tutto.
QRP: “Q”uelle “R”adio “P”iccole e… il sole
È dal 17 marzo dell’anno 2000, da quando terminato il montaggio e il mio K2 ha dato i primi segni di vita, che il SOLE lo alimenta.
Il sole l’alimenta sia nella postazione fissa, sia quando con me va errabondo su i monti, per il SOTA.
In questi sette anni il K2 è stato aggiornato internamente puntualmente, ha avuto la sua prima batteria nuova al Ni-MH poi, come si conviene, al Litio, ma la sua alimentazione è stata sempre e solamente dal sole.
Ho fatto a tutt’oggi 38.725 QSO in tutti i modi, partecipando a Contest internazionali fra i più importanti al mondo e raggiungendo qualche volta piazzamenti prestigiosi. Ho scritto da qualche parte le antenne che uso, le fatiche che faccio per mantenere questi livelli nelle prestazioni, ma non ho detto, o ho detto poco, quanto devo al sole e al mio K2. Dunque, si può, oggi, in QRP, e segnamente in QRP, senza arroganza, in modo onesto e veritiero, raggiugere grandi obbiettivi o anche più semplicemente parlare con un amico lontano, o inseguire un DX quasi ad essere “QRO” senza accorgersi di usare mezzi antichi e semplici come il sole. Allora, l’antico sole, opportunamente coniugato a un mezzo moderno come il K2, e malgrado che questo operatore stia ancora a giostrare in modo antico con la telegrafìa, si può parlare direttamente con il mondo, senza satelliti, con “briciole” di RF, prodigiosamente annullando, una volta di più, le distanze e ancora meravigliando.
Questa è la poesia del QRP, riuscire ancora a costruire qualcosa con le proprie mani, che ti permetta di spaziare nell’etere, raggiugere l’infinito… quasi a confondere, a far sembrare i miracoli ancor oggi possibili.
Nelle foto si evidenziano i segni per indicare questa attività, anche se nulla vien detto della passione e della fatica, che non sono dimenticate, ma che ci sono, presenti ed essenziali, come il sole.
- Il pannello solare: dimensioni 270x300x8 mm. 12,8V 800 mA (media insolazione). Peso 630 gr.
- Il carica batteria: per batterie Litium 3 celle 7,4V 11,1V input DC 12-15V output 750 mA. Peso 44 gr.
- La batteria: due, in parallelo da 3 celle Li-ion/Li-Po da 9 Ah. Dimensioni 145x45x35 mm. Peso 630 gr.
- II ricetrans: Elecraft K2, sempre aggiornato sino al DSP, con modifiche interne, batteria al Litio 4 Ah. Presa commutata per pannello solare, BT interna-esterna. Presa per segnali digitali, presa per key verticale, bnc per ant 160 m. Filtri per segnali digitali. Modifica BF uscita altoparlante.
“Se vuoi veramente capire una cosa prova a costruirla, magari cambiarla.”
Ruspante I1BAY – I QRP Club 309