Amplificatore lineare con 4 valvole EL519

(per la serie… io ci ho provato)

 

Con questo modesto articolo voglio descrivere il lavoro da me intrapreso per la costruzione di qualcosa che mancava nella mia stazione radio. Per prima cosa ho fatto un esame per valutare cosa ero in grado di fare e quali erano le mie conoscenze tecniche per realizzarlo. Fatto questo ho valutato attentamente cosa potevo realizzare con la mia attrezzatura e in base a quello che poteva essere prioritario nella stazione.
Le uniche due possibilità che potevo perseguire erano, e sono, la costruzione di antenne oppure la realizzazione di un amplificatore lineare valvolare, la mia scelta è caduta su quest’ultimo, anche perché navigando in Internet per valutare qualche progetto, ne ho trovato uno che calzava a pennello, anche in relazione ai materiali che avevo già in casa.
Premetto che non ho speso pochissimo per realizzarlo, ma neanche le cifre che vedo per acquistarlo già bello e fatto. Il progetto che ho realizzato l’ho preso da un articolo di un radioamatore veneto, IZ3GEF Giorgio, della sezione ARI di Marcon, che, contattato, si è dimostrato molto disponibile e che mi ha dato consigli per la sua realizzazione.
Nella sua pagina troverete gli schemi per la realizzazione, e che sono suddivisi in 3 parti.

Il progetto prevede l’utilizzo di 4 valvole EL519 (qualcuno storcerà il naso) in parallelo, e funziona su tutte le bande HF, dagli 80 sino ai 10 metri.
La sua realizzazione ha comportato una certa manualità per sagomare i metalli e creare gli spazi adeguati per contenere tutti i componenti senza eseguire una costruzione esagerata.
Partendo dal mobile che mi ha gentilmente regalato Massimo IK1F

VO, ho iniziato la ricerca della componentistica nelle varie fiere, nei siti Internet, e presso altri radioamatori. Avevo in casa 2 valvole, le altre due le ho trovate in Puglia da un radioamatore del posto contattato via Internet.
Tutta la minuteria, quali zoccoli, cappucci per l’alta tensione, filo di rame argentato da 2 e 3 mm., e trasformatore per l’alta tensione li ho reperiti dalla ditta Esco di Todi, i condensatori variabili ad alto isolamento li ho fatti arrivare dagli Stati Uniti (Surplus Sales Nebraska) e mi sono costati molto meno che comprarli in Italia, anche sommandoci IVA e spese doganali.
I condensatori di disaccoppiamento per alta tensione ad alto isolamento li ho trovati alla mostra di Genova, la componentistica spicciola e l’alluminio per fare le paratie divisorie da “TuttaElettronica Capponi” di Sanremo.

Ho iniziato costruendo prima il circuito per raddrizzare i 700 Volt del secondario, su una basetta millefori dove ho sistemato i condensatori di filtro; ho misurato circa 1000 Volt dopo i diodi raddrizzatori; poi ho eseguito, sempre su basetta millefori, il circuito di controllo delle commutazioni, le temporizzazioni dei relè, e il circuito per la tensione negativa, quest’ultimo l’ho realizzando quadruplicando i 12 Volt per ottenere i -50 volt necessari per interdire i tubi.
Ho quindi posizionato il “cassetto per le valvole” dove ho realizzato la circuiteria sotto gli zoccoli, per schermare completamente la RF in ingresso; per le tensioni di griglia e le connessione delle alimentazioni dei filamenti ho utilizzato dei condensatori passanti; i relè di commutazione d’antenna li ho messi anch’essi dentro una scatoletta di alluminio nella parte inferiore dello chassis. Le bobine di accordo le ho realizzate con filo di rame argentato da 2 e 3 mm. secondo le istruzioni, e per le commutazioni, dato che non ho trovato di meglio, ho utilizzato un commutatore ceramico a tre livelli e 8 posizioni (ho previsto anche i 160 metri per un possibile futuro sviluppo) mettendo due sezioni in parallelo per sopportare meglio le correnti a radio frequenza.

Al termine della costruzione ho iniziato ad eseguire tutte le misurazioni necessarie, così come suggerito da Giorgio, e dopo aver sistemato i vari problemi che sorgevano di volta in volta, sono passato a collegarlo ad una sorgente di RF, cominciando con pochi Watt prima sulla banda dei 28 MHz, e cercando il punto di miglior resa sulla bobina, ho utilizzato un consiglio di Massimo IK1FVO che mi ha suggerito di provare con un piccolo coccodrillo e di spostarmi sulla bobina per il miglior risultato di pochi mm. alla volta, così ho proceduto per tutte le altre bande tranne che per i 1800 MHz, frequenza non prevista nel progetto.
In questa fase va fatta molta, ma molta attenzione, ci sono 1000 Volt continui sui cappucci delle valvole! Spegnendo sempre il lineare per spostare il coccodrillo e utilizzando guanti in lattice, ho iniziato ad aumentare la potenza fino a 80 Watt come pilotaggio massimo e i risultati sono stati notevoli.
Di seguito la potenza rilevata, utilizzando le due note RTTY:

28  Mhz 320 Watt
21  Mhz 380 Watt
14  Mhz 480 Watt
7  Mhz 600 Watt
3,6 Mhz 680 Watt

Ho quindi provato a contattare in radio alcuni OM e tutti mi hanno riferito che non sentivano nessuna distorsione, né residui di alternata. Sono andato anche a casa di Martino IW1PNJ, dove abbiamo provveduto ad eseguire ulteriori test con la sua radio, e i risultati ottenuti sono stati come quelli da me rilevati nella prima prova.
Per l’occasione ho utilizzato un vecchio Wattmetro della AE e il Versa Tuner MFJ 989.

Sono rimasto molto soddisfatto della realizzazione, non pensavo di raggiungere un simile risultato; ora lo sto utilizzando in stazione connesso al mio Kenwood TS 940S.

Unica pecca che ha questa realizzazione è che l’impedenza d’ingresso non è a 50 Ohm e nel progetto non è previsto nulla. Ho visto alcune soluzioni, come avvolgere una ventina di spire tipo piattina cavo rosso-nero su una barretta di ferrite da 1 cm, come fare un adattatore d’impedenza (progetto di un OM Belga), oppure una più complessa che ho intravisto in altro progetto realizzato con un circuito di accordo con piccoli relè di inserimento per ogni banda, completo di un circuito a pi-greco con condensatori e bobine su toroidi, sfruttando una terza sezione del commutatore di banda (che a suo tempo avevo provveduto ad inglobare dentro un contenitore) e che non risulta in parallelo: ho pensato di commutare i 12 volt dei piccoli relè di accordo in ingresso in base alle bande scelte.
Questa modifica la farò in seguito, assieme alla bobina su toroide per i 160 metri facente parte sempre dello stesso progetto e se funzionerà la descriverò successivamente.
Per realizzare il lineare ci ho messo quasi un anno, lavorando nel tempo libero, o quando riuscivo a reperire i materiali che mi servivano, o… quando ne avevo voglia.

Angelo, IW1PPM (iw1ppm at arisanremo dot it)