Per la verità “possediamo” solo ciò che comprendiamo

 

Antenne… antenne… il “dipolo rotativo”

      Questa antenna è derivata da un’idea di Bud W3FF Link esterno. È stata da me costruita, provata e adattata alle nostre disponibilità di materiali, alle esigenze di praticità nel montaggio ripetuto, alla fattibilità, alla leggerezza per il portatile, ma soprattutto badando al costo!

L’antenna come si può vedere dal disegno è contenuta nello spazio, robusta e leggera usando i materiali indicati, di facilissimo assemblaggio e nell’uso, una volta determinato i punti di risonanza delle varie bande, ripeterli è quasi un gioco.

Per costruirla ci vuole un tornio o un amico che abbia un tornio, e passare qualche ora a far “filetti”. Cercare poi, nelle varie mostre, (questo è più difficile) un “whip surplus” di quelle dimensioni. Per tutto il resto il materiale è comune. Si può fare tutto e bene in poche ore, ma non sottovalutate l’impegno.

Per trovare i punti di risonanza nelle varie bande, in modo ruspante, consiglio quanto segue: un ricetrans in BT, un misuratore rosmetro, voi in campagna, lontano da ostacoli, con l’antenna montata su di un sostegno centrale alto almeno due metri e mezzo, una scala di legno doppia e voi sopra, che a partire dai 40 metri, con tutta la bobina inserita, fate entrare o uscire le due estremità dei due whips fino a trovare la massima uscita in W (non il minimo ROS). Ogni volta toglietevi da vicino all’antenna quando fate la misura.

Trovata la massima uscita fate segno con pittura sul lato “caldo” (vivo del cavo), poi andate sull’altro lato del dipolo, “freddo” (calza del cavo) e fate entrare o uscire di pochissimo l’estremità del whip cercando il valore minimo di ROS (sempre di volta in volta allontanatevi dall’antenna). Trovato, segnate anche qua con lo stesso colore, che cambierete a seconda delle bande! Il numero delle spire sulla bobina su cui fare le prese per i 14/18/21 MHz sono grosso modo indicate, non fidatevi, troppe cose nella costruzione falsano queste indicazioni. Fate così: allungate al massimo meno due centimetri tutti e due i whips e cominciate, sulle due bobine, a cortocircuitare in modo eguale, le spire, partendo dalle spire esterne verso l’interno: trovata la risonanza il dettaglio si troverà entrando o uscendo leggermente le estremità dei whips questo per tutte le bande. Dopo i 21 MHz, quando, se avete i whips di quella lunghezza, bisogna togliere la bobina e il braccio e cominciare a rientrare con i whips, la misura fisica della lunghezza di ciascun whip la potete determinare in modo approssimativo ma valido così:

lunghezza del braccio in metri = 142500 : frequenza espressa in KHz : 2 =

e cioè, se volessimo “centrare” la frequenza di 28060 KHz… 142500 : 28060 : 2 – metri 2.53 per ogni braccio.

Questa è solo una traccia, ora metteteci del vostro, per il piacere del fare, e di provare far solletico all’etere. L’antenna funziona… e bene, parola di sherpa SOTA, che quest’estate l’ha portata nello zaino in giro sulle Alpi Liguri facendo un’incredibile quantità di DX con “1 W” di potenza!

Se poi volete esagerare… quando siete vicini al mezzo… un rotatore, a batteria, 500 mA di consumo 12 V CC, con control box all’interno, un giro 40 sec., portata 50 Kg, peso 2,4 Kg.

Credo sia utile solo se si fanno contest e in brutta stagione, altrimenti un po’ di esercizio fisico a entrare e uscire e le mani vanno benissimo.

 

Se vuoi scaricare lo schema originale in formato zip clicca qui: Dipolo rotativo (schema) 

Attilio, I1BAY

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