by Ivo IW1PAK

 

Le dimensioni degli autoveicoli e il codice della strada non consentono di utilizzare antenne che eccedano, oltre un certo limite, la lunghezza e l’altezza dell’auto.
In 40 e 80 metri la lunghezza di un’antenna calcolata secondo l/4 o l/2 risulta pertanto eccessiva.
Su tali frequenze si rende quindi necessario progettare un’antenna dalle dimensioni contenute ma che garantisca, comunque, una buona efficienza.
L’antenna che presentiamo, progettata e realizzata da I2BKF rappresenta un ottimo compromesso tra resa e dimensioni.
Il problema che si deve affrontare in questi casi è rappresentato dal fatto che l’antenna di dimensioni inferiori a l/4 o l/2 presenta una una reattanza capacitiva.
L’adattamento è stato realizzato con l’inserzione (al centro dell’elemento radiante, e quindi in serie) di un’induttanza di valore eguale ed opposto a quello della capacità introdotta con l’accorciamento, in modo da neutralizzarne gli effetti.
L’antenna ha dato eccellenti risultati in mobile.
Utilizzando uno stilo finale flessibile ed ancorandolo alla carrozzeria dell’auto (in modo da inclinarlo il più possibile parallelamente al piano terra) si può realizzare un’antenna NVIS…

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…con la quale sono possibili collegamenti, anche in zone montagnose, sfruttando l’alto angolo di radiazione riflesso dalla ionosfera in un raggio di circa 400 Km intorno all’operatore.

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L’antenna I2BKF, pur se concepita per l’utilizzazione in mobile, ha dato buoni risultati anche come antenna fissa, consentendo molti collegamenti SSB – fonia, sia con potenze dell’ordine di 100 W sia con 5 W (QRP). Ovviamente occorre realizzare un buon piano di terra.
I1GYN l’ha installata sulla ringhiera del terrazzo della sua abitazione, con un’inclinazione di 45 gradi rispetto al pavimento del terrazzo; il contrappeso era costituito da una ringhiera mediante montanti che partivano dal primo piano e salivano fino al quinto, era collegata con le altre ringhiere degli altri piani. L’altezza alla quale operava l’antenna era di circa un ventina di metri; il cavo di collegamento al trasmettitore era cortissimo, da 3 a 4 metri.
Grazie a questa antenna I1GYN ha effettuato in 80 m. centinaia di collegamenti serali (22 utc) con stazioni sia italiane che europee, con rapporti elevati (mediamente s9) per stazioni italiane ed europee (yu, ub, dk, ok, f, lz, ha, oe, ea).
La stessa antenna è stata utilizzata con buoni risultati in 40 e 80 m., in QRP, con l’Argonaut.
Chi scrive la sta utilizzando in QRP (sempre per collegamenti in fonia SSB) posizionata sulla ringhiera del terrazzo di casa, con una inclinazione di circa 45°, a 30 metri sul livello del mare, con i 5 W erogati dall’FT 817; buoni collegamenti in 40 e 80 m. con I2, I3, I4, I5, I6, IK8, EA1.
Per i collegamenti in mobile sto aspettando la buona stagione per inerpicarmi sulle nostre montagne in fuoristrada e, dove non è possibile, a piedi.

L’antenna è composta da:

  • un supporto metallico a forma di U che va fissato al palo o alla ringhiera;
  • la base metallica dell’antenna a forma di U capovolta (che va innestata sul supporto precedente e bloccata con una vite passante) con un foro centrale sul lato superiore entro il quale va fissato lo stilo mediante due rondelle isolanti ed un dado (ved. disegno);
  • due stili in metallo:
    1. uno (98 cm. di lunghezza X 1 cm. di larghezza) che va fissato, da un lato alla base ad U (tramite due rondelle isolanti e un bullone), e, dall’altro lato, avvitato alla base del supporto della bobina;
    2. l’altro (cm. 174 di lunghezza totale: ved. disegno) che va avvitato alla parte superiore del supporto della bobina;
  • un connettore SO239, che va applicato alla base ad U tramite quattro viti (il centro del connettore va collegato all’estremità bassa dello stilo con un cavetto);
  • una bobina di plastica con due fori filettati alle estremità (formata da un supporto centrale di plastica lungo 22 cm. e largo 7 cm., sulla quale vanno avvolte, molto strette, spire di filo di rame smaltate del diametro di 0,75; i capi della bobina vanno collegati con lo stilo e, in basso occorre predisporre un cavetto munito di coccodrillo che va applicato sulla bobina per far risuonare l’antenna sulle frequenze volute.

Per accordare l’antenna su una frequenza esatta occorre andare per tentativi, saldando sulla bobina dei pezzettini di filo di rame di un cm. piegati ad L (gli 80 risuonano – indicativamente – sulla seconda spira partendo dal basso ed i 40 sulla 17° spira partendo dall’alto), sui quali verrà pinzato il coccodrillo, e misurando il tutto con l’MFJ 259 (ovviamente con l’antenna già posizionata).
Il disegno e le foto illustrano l’antenna meglio di qualunque spiegazione.
L’antenna funzionerà al meglio se dotata di idoneo contrappeso (va bene anche una ringhiera, come nel mio caso, oppure 4 radiali realizzati con filo di rame ricoperto posti ad angolo retto) e di un choke balun fatto con cavo coassiale (basta avvolgere in aria poche spire di cavo costruendo bobine di 10-20 cm. di diametro e fissando il tutto con nastro adesivo). Per la banda 3,5 – 30 MHz la lunghezza del cavo (RG58, ma anche RG8) si aggira sui 6 metri (il numero di spire non è critico).
Disponendo l’antenna vicino a zone paludose, laghi e vicino al mare, si dovrebbe ottenere un guadagno notevole, anche dell’ordine di 3 db.

Buoni collegamenti de IW1PAK.

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