Grandi antenne filari

 

Parlare di Beverage significa parlare di preistoria della radio, scavare nei primordi delle antenne, quando le comunicazioni radio sembravano un’utopia, quando non si conoscevano le Onde Corte, quando la valvola era ancora da inventare!
Eh sì, perché le prime conoscenze di questa antenna sono riportate come un conduttore di rame andato per terra a ridosso delle prime linee, nella prima guerra mondiale quando si tentò di stendere un filo fra dei pali di sostegno, subito abbattuti dall’artiglieria Austro-Ungarica. Il filo restò indenne e servì egregiamente come aereo trasmittente, dimostrando anche una capacità di privilegiare una direzione.
Poi, verso il ’20, H.H. Beverage Link esterno sviluppò il concetto di antenna ricevente per onde lunghe, quelle allora in uso, con un aereo lungo alcune lunghezze d’onda, tanto da venir ricordata, l’antenna, come “lunghezza d’onda”.
La prima antenna era lunga 10 miglia messa sulla sabbia di una riva, ma non deve stupire troppo perché allora le antenne erano lunghe normalmente qualche chilometro data le lunghezze d’onda in uso.
Dopo la seconda guerra mondiale i radioamatori si interessarono della Beverage modificando l’impianto originario dato che risultava molto utile l’uso punto a punto nelle comunicazioni commerciali per la direttività, ma poco pratico per i radioamatori che sono disseminati nelle più svariate direzioni.
Se la Beverage è grande, immaginate nella versione per le onde corte di aggiungere alcuni bracci laterali di almeno mezza lunghezza d’onda accoppiati alla linea principale con piccole capacità. Il tutto diventava comunque enorme per lo spazio occupato! È vero che alcuni radioamatori americani ancora oggi l’hanno, nella versione moderna, e la usano, nelle bande basse, e così anche alcuni Contest Team, mettendole nelle direzioni cardinali (beati loro), perché nessuna altra antenna ha così spiccate qualità direttive e guadagno e favorevole rapporto segnale disturbo.
Questa antenna mi ha sempre interessato… pensate, andare in 80 o 160 m. quasi senza rumore… e, avere disponibile anche del guadagno, senza lineare!
Io vivo in città… cioè la città ingrandendosi mi è venuta addosso, e, pur avendo 2/3 mila metri quadri questi non sono più totalmente liberi, linee elettriche e telefoniche che attraversano, così una vera Beverage di alcune “lunghezze d’onda” non la posso mettere.
Ho fatto questa che è il minimo di lunghezza per essere chiamata Beverage, cioè una lunghezza d’onda!
Dunque ho steso 80 m. di treccia di rame da 1,5 mm, su 40 pali di sostegno, con un po’ di fatica, secondo il disegno qua sotto, e sono andato, dirà qualcuno… a scoprire l’acqua calda!
Sì, è vero! Ma sapeste quanto è rilassante l’acqua calda e come si sta bene con le orecchie in quiete!
E, per gli inguaribili scettici: se avete lo spazio… provare per credere!

72′ de Attilio I1BAY
On air since 1948

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