capoletterae antenne costituiscono, per l’OM medio, una delle poche possibilità di autocostruzione e di sperimentazione che sono rimaste. Le moderne apparecchiature radio miniaturizzate e la possibilità, concessa dalla legge, di trasmettere dal mezzo mobile in HF permettono la partecipazione a contest /p, l’attivazione di castelli, laghi, ecc., ma richiedono un’antenna adatta: la verticale accorciata.
G4FGQ Link esterno ha scritto un programma (Vertload), prelevabile gratuitamente dal suo sito, che coniuga la semplicità dell’inserimento di pochi dati con la completezza delle informazioni che si ottengono in risposta.
La ragione della nostra chiacchierata è proprio quella di sottoporre all’attenzione dei Soci questo programma presentato dal vivo da Gianni I1UWF mentre Giorgio IK1UWL ha svolto una parte più teorica relativa alla terra ed ai sui effetti sulle antenne verticali utilizzando dei diagrammi di irradiazione.
L’antenna è un trasduttore che trasforma una corrente variabile in onde elettromagnetiche ed è reversibile.
L’antenna verticale si presenta come un dipolo metà “schiacciato” nel terreno e di esso mantiene la distribuzione della corrente e della tensione, perciò corrente massima alla base e tensione massima all’estremo libero.
L’efficienza di una antenna è data dal rapporto della resistenza di irradiazione su tutte le resistenze (res di irradiazione + res di terra + res del conduttore, ecc.):

Eff = Rr / Rr + Rt + r

Volendo massimizzare l’efficienza occorre avere un valore alto di Rr mentre devono essere basse le altre resistenze; il programma di G4FGQ ci mostra, tra gli altri dati, il valore di resistenza di irradiazione e l’efficienza dell’antenna che vogliamo costruire.
Come si intuisce, l’effetto della terra, che non è quasi mai un conduttore perfetto, influenza in modo determinante il rendimento dell’antenna; un buon numero di radiali consente di raggiungere i 10 – 15 Ohm, simili valori si ottengono dalla massa metallica della vettura.
Nelle antenne verticali accorciate occorre inserire una bobina per mantenere in fase corrente e tensione e farla risuonare correttamente alla frequenza desiderata; nuovamente G4FGQ ci viene in soccorso fornendoci il numero di spire necessarie.
L’autore inoltre ci ricorda che una verticale si presenta come l’insieme di tre cilindri (mast + bobina + cimino); sono solo questi i dati che si devono inserire nel programma, oltre alla frequenza di utilizzo.
Nel corso della chiacchierata Gianni ha simulato, sul PC messo a disposizione da Patrizio IW1PVT, alcuni esempi commentando i risultati assieme ai presenti che li potevano vedere dal vivo su di un monitor.
In una prossima serata, che si terrà a gennaio, tratteremo il dipolo sempre utilizzando il relativo programma di G4FGQ.
Ringrazio i Soci che hanno partecipato alla serata a tema, dimostrando un grande interesse, ed invito gli assenti ad intervenire.

73 de Gianni I1UWF

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